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21 marzo 2006

In marcia contro la mafia a Torino anche la vedova Fortugno

“È un giorno importante… sapere che sono stati arrestati i sicari di mio marito mi fa sentire meglio anche se attendo ancora verità e giustizia”. Maria Grazia, vedova di Francesco Fortugno è in corteo a Torino, sotto la pioggia, insieme ad altre ventimila persone per dire ancora una volta no alla mafia, per celebrare l’undicesima giornata della memoria, per non dimenticare quelle 700 vittime della criminalità organizzata. Aperto dai ragazzi di Locri, il corteo raccoglie giovani e anziani, sindaci, gente giunta da ogni parte d’Italia e i parenti di tanti uomini e donne uccisi dalla mafia, dalla sorella del giudice Falcone alla moglie di Borsellino al fratello di Peppino Impastato alla vedova Fortugno, appunto. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Libera. Questo lo slogan lanciato dal presidente, don Luigi Ciotti: “La lotta alla mafia è cosa nostra, di tutti noi, bisogna vincere l’indifferenza”. Nella centrale piazza San Carlo – affollata nonostante la pioggia come quando uno schermo gigante da poco smontato vi trasmetteva le gare olimpiche e i concerti della Medals Plaza di Torino 2006 – ci sono stati gli interventi di don Ciotti, delle autorità, di alcuni parenti delle vittime. Alla manifestazione è intervenuto il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio con molti esponenti delle istituzioni locali. In chiusura è stato suonato un piccolo strumento a fiato di Giuseppe De Matteo, un bimbo ucciso dalla mafia.



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