Paralimpiadi: Torino saluta Giochi e apre alla primavera
E vissero tutti felici e contenti, fra distese di fiori profumati e il calore del sole che illumina la terra. Non potevano che terminare con questo inno alla vita le Paralimpiadi invernali di Torino 2006. Per dieci giorni hanno offerto esempi di coraggio, integrazione e speranza che hanno commosso ed emozionato tutto il mondo. Ed ora che i suoi campioni diversamente abili tornano a casa, lasciano in eredità niente di meno che il soffio tiepido e frizzante della primavera. Stasera questa favola a lieto fine ha riempito per due ore il centro di Torino di fate e di gnomi, di elfi e di ninfee, di farfalle cortigiane e di libellule. Personaggi immaginari che la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi ha preso in prestito dal fantasy per portare in scena la magia del lungo inverno olimpico che se ne è andato. Niente musi lunghi e facce tristi, però, fra i torinesi che in migliaia hanno affollato il centro per dire ciao a quasi due mesi – tra Olimpiadi e Paralimpiadi – di sport, musica e feste. La bambina di otto metri realizzata dallo sculture Loris Ribolzi, che ha salutato le 39 delegazioni di atleti in parata, ha annunciato con due giorni d’anticipo sul calendario l’arrivo della bella stagione. E pazienza se la Rai ha deciso di trasmettere l’evento in differita, beccandosi qualche fischio quando la presidente del Comitato organizzatore Tiziana Nasi ha ringraziato i media, oppure se Michelle Hunzinker non era sul palco di piazza Castello (dove a sostituirla c’era Elena Santarelli) perché bloccata da improvvisi problemi contrattuali. “Nulla sarà più come prima – ha sottolineato il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli – perché lo sport non fa differenze. Torino ci lascia un’eredità esaltante, che affronteremo con rinnovato entusiasmo. E nei momenti difficili basterà ricordare un qualsiasi momento di questa appassionante avventura per andare avanti”.