Torino 2006: per l’Api cambiamento ancorato a industria
“Dobbiamo essere capaci di trasformare l’esperienza olimpica in risorsa strategica per la crescita delle nostre imprese e dell’intero tessuto economico torinese e piemontese”. Per Claudia Porchietto, presidente dell’Api Torino, è questa una delle basi da cui partire per ragionare sul futuro di Torino, delle sue imprese e del tessuto economico all’indomani delle Olimpiadi Invernali. L’occasione è il dibattito “Il Sesto Cerchio”, organizzato dall’Api. “Le Olimpiadi – spiega Porchietto – sono state un validissimo strumento per la realizzazione di infrastrutture, per lo sviluppo delle capacità organizzative e di promozione. Adesso si devono cogliere gli effetti potenziali. L’Api invita a fare attenzione: “Abbiamo capito che Torino non è più solo città-fabbrica, ed è bene che sia così. Ma è necessario che la trasformazione rimanga ancorata alle radici e ai valori di una città che, cambiando, innovi e sviluppi il suo profilo industriale. L’industria rimane centrale per Torino. Un’industria innovativa in una città plurale: è la sfida del sesto cerchio”. “Le Olimpiadi – ha osservato la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa – ha dimostrato la capacità di Torino e la sua vocazione turistica. Per la crescita della città e del suo territorio, occorre adesso mettere mano a tutti gli strumenti, anche quelli fiscali, che possono aiutare il commercio”.