Procuratore Pinerolo indagato a Milano per abuso d’ufficio
È di abuso d’ufficio l’accusa nei confronti del procuratore capo di Pinerolo, Giuseppe Marabotto, nei cui confronti è stata aperta un’inchiesta a Milano in relazione a consulenze disposte per oltre 7 milioni di euro in procedimenti aperti a Modello 45, quindi relativi ad atti che non costituiscono notizia di reato. Le consulenze sarebbero state disposte a partire dal 2002 e sarebbero state assegnate a poco più di dieci studi professionali. “Prima di disporre quelle consulenze – ha commentato Marabotto – abbiamo valutato il rapporto tra costi e benefici. E i risultati, ora, parlano chiaro: stiamo permettendo all’Agenzia per le Entrate di recuperare somme superiori di tre o quattro volte a quelle spese dalla nostra procura”. Il magistrato pinerolese dice di “non sapere nulla” dell’inchiesta giudiziaria che lo riguarda, e spiega che la prassi di affidare consulenze prima ancora di scoprire se ci sono reati è la parte centrale del suo piano di lotta all’evasione fiscale, che è “una delle nostre priorità “:”Ho semplicemente deciso – dice – di far controllare da esperti i conti delle aziende del territorio di mia competenza. E finora questa prassi ha fatto emergere irregolarità contabili per enormi somme di denaro”. Le consulenze in questione, secondo quanto si è appreso al Palazzo di Giustizia della cittadina piemontese, sono circa 250, e molte di esse – riferisce Marabotto – hanno prodotto buoni frutti: “l’altro giorno abbiamo scoperto un’evasione di 500 mila euro, ed è solo un esempio fra i tanti”. La circostanza che una parte dei lavori – si tratterebbe di una quarantina di perizie – sono stati affidati a una società in cui opera un cancelliere della Procura viene sminuita dal magistrato: “Questa persona svolge, con la moglie, anche la professione di tributarista”.