Paralimpiadi: si accende fiamma, è di nuovo luce su Torino
Torino conta i giorni che la separano da un altro grande evento sportivo. Stanno infatti per avere inizio le Paralimpiadi invernali, “il terzo appuntamento sportivo dell’anno – come l’ha definito il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino – dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio”. Per dieci giorni, a partire dal 10 marzo, gli impianti a cinque cerchi aprono di nuovo le porte a più di 500 campioni diversamente abili provenienti da 40 Paesi per dimostrare al mondo intero che “diversi” non significa “inferiori”. È questo lo spirito che da questa sera aleggia sul capoluogo piemontese, dove riposa, in una lanterna, il fuoco paralimpico acceso in una cerimonia svoltasi in collegamento con Roma. I torinesi si troveranno in imbarazzo di fronte alle numerose novità di quella che è la nona edizione delle Paralimpiadi invernali. “Per la prima volta c’è il curling – ha ricordato la presidente del Comitato organizzatore, Tiziana Nasi – gli impianti di gara sono gli stessi delle Olimpiadi e la partecipazione è la più alta che si sia mai avuta”. “Siamo riusciti a cambiare le Olimpiadi – ha sottolineato la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso – e contiamo di fare lo stesso con le Paralimpiadi, in modo da farle più grandi e più belle”. L’obiettivo è quello “di far conoscere a tutti – ha aggiunto la Bresso – questi straordinari atleti”, che oltre al curling gareggeranno anche nello sci (alpino e di fondo), nel biathlon e nell’hockey su ghiaccio. L’Italia si presenta al via con 39 atleti pronti a portare a casa il maggior numero delle 58 medaglie in palio, “anche se la vittoria più bella – ha precisato il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli – è quello di vedere tanti disabili che, grazie alle Paralimpiadi, si avvicinano allo sport”. Ancora una volta, quindi, i riflettori di tutto il mondo su Torino, dove stanno arrivando 1.000 giornalisti, altrettanti rappresentanti dei comitati e delle federazioni, 800 tecnici e addetti ai lavori.