Per 7 anni ha vissuto come uno schiavo, liberato nel Cuneese
La prima parola che ha detto ai Carabinieri quando li ha visti arrivare è stato “grazie”. I militari stavano mettendo la parola fine a 7 anni di autentica schiavitù. Pierino, 57 anni, bracciante agricolo con qualche problema psichico, infatti, è stato tolto dalle grinfie di Giuseppe e Dario Ponzo, padre e figlio di 77 e 44 anni, finiti in carcere con l’accusa di riduzione in schiavitù, un reato che prevede condanne dagli 8 ai 20 anni. A Pianfei, pianura cuneese, 1700 abitanti, da tempo si mormoravano strane cose su quella cascina all’imbocco del paese. Settimane di controlli, appostamenti e verifiche hanno consentito ai Carabinieri di Mondovì di scoprire la terribile vita di Pierino. Sveglia alle 6 e poi al lavoro nei campi fino a notte. Per cibo, spesso, gli avanzi dei pasti delle bestie che accudiva, da bere nel pentolino del cane, a letto su un pagliericcio al fondo della stalla, profonde cicatrici sul corpo che fanno pensare a percosse inferte anche col forcone. Per parte loro gli arrestati si difendono dicendo che era lui a voler fare quella vita, che in casa c’era una cameretta ma lui preferiva dormire con le bestie. Il gip di Mondovì però non ha creduto loro e ha confermato l’arresto. Lui, Pierino, in una comunità protetta del comune di Pianfei, sta lentamente cominciando a uscire da un incubo durato 7 anni.