Influenza dei polli: crollo delle vendite anche in Piemonte
È crisi anche in Piemonte. La paura per l’influenza aviaria sta avendo pesanti ripercussioni sul mercato dei prodotti avicoli. “Nelle ultime tre settimane i macelli hanno ritirato il 40% in meno dei nostri polli – dice Oreste Massimino, presidente del Consorzio Allevatori Piemonte, associazione che raduna una cinquantina di aziende fra le province di Torino e di Cuneo – e per i prossimi giorni le prospettive non sono certo più rosee”. Si pensi che a ferragosto i macelli regionali pagavano i polli 1 euro al chilo, negli ultimi giorni le quotazioni sono scese addirittura a 35 centesimi. “Inutile ribadire che i nostri polli sono sani – aggiunge Massimino – li abbiamo dotati anche di una carta di identità che certifica che sono assolutamente piemontesi, dall’uovo al macello”. D’altronde in Italia la produzione di polli copre abbondantemente il fabbisogno nazionale: non si ricorre, quindi, alle importazioni e quindi il rischio di trovare in commercio prodotti avicoli provenienti dall’Est è pari a zero.