Processo Cogne: si dimette giudice popolare
Il colpo di scena arriva subito all’inizio dell’ottava udienza. Un giudice popolare, una donna di Alba, ha scritto una lettera al presidente del processo d’appello contro Anna Maria Franzoni in cui spiega le ragioni per cui ha deciso di lasciare l’incarico. All’origine c’è uno scontro col difensore della Franzoni avvocato Carlo Taormina che l’aveva accusata di essere prevenuta nei suoi confronti. “Ogni volta che parla la difesa fa segni di dissenso con la testa, mentre quando intervengono i Carabinieri o l’accusa annuisce” le aveva urlato contro Taormina al termine dell’ultima udienza. Il presidente Romano Pettenati ha accolto la rinuncia come un impedimento e ha provveduto alla sostituzione con un giudice popolare supplente. Apriti cielo. L’avvocato Carlo Taormina ha annunciato querela per diffamazione nei confronti del giudice rinunciatario e ha sostenuto che la sostituzione non è ammissibile: la legge parla solo di impedimento per ragioni di salute o famigliari, sostiene il legale. Se salta un giudice deve saltare l’intero processo d’appello. Il dibattito in corso sta assumendo toni molto accesi alla presenza di Anna Maria Franzoni, seduta in prima fila accanto ai suoi fratelli e sorelle e al suo difensore. “In casa avevate un pentolino di rame?” chiede il procuratore Vittorio Corsi. “Non intendo rispondere” è la risposta di Anna Maria Franzoni. “Avevate un mestolo di rame?” “Non intendo rispondere…”. Ormai è muro contro muro, la contrapposizione fra accusa e difesa è diventata praticamente totale al punto che in una pausa dell’udienza oggi la mamma di Samuele ha parlato di totale sordità alle istanze della difesa. Il suo legale Carlo Taormina rincara la dose dicendo che la sentenza è già scritta e che “da oggi il processo è nullo, non vale più nulla.”.