Pillola RU486: Storace dice stop alla sperimentazione
Stop alla RU486, fine della sperimentazione della pillola che permette di eseguire l’aborto per via farmacologica anziché chirurgica. Alle 16 di oggi pomeriggio il ministro della salute Francesco Storace ha emanato un’ordinanza che pone fine all’iniziativa dell’ospedale Sant’Anna di Torino dove da dieci giorni si stava sperimentando la somministrazione della pillola abortiva denominata appunto RU486. E dalle 16 di oggi si è scatenata una polemica incandescente destinata ad ingigantirsi anziché spegnersi. La pillola abortiva già in uso in Francia, Gran Bretagna, Svizzera e Stati Uniti non è da confondersi con la pillola del giorno dopo: con la somministrazione di questo farmaco è possibile interrompere la gravidanza entro la settima settimana di gestazione: una prima pastiglia interrompe la gestazione. La donna non viene portata in sala operatoria per il raschiamento ma le si somministra a distanza di due giorni un’altra pillola che provoca l’espulsione del feto. Al Sant’Anna di Torino, prima città in Italia, dal 10 settembre sono iniziati i test con una sessantina di donne. Non erano mancate le polemiche e il ministro Storace aveva inviato un’ispezione per verificare che fossero rispettate le norme di legge. Oggi lo stop, ad eccezione dei trattamenti in regime di ricovero ospedaliero. Gli ispettori del ministero infatti avrebbero riscontrato il caso di una donna che ha avuto un espulsione parziale del feto e un’emorragia mentre era a casa. Dicevamo delle reazioni: la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso ha subito tuonato: “un fatto inaudito, un abuso”. Storace dovrebbe vergognarsi”. Il Ministro ha così risposto: “Non ci sono questioni etiche in ballo, ho semplicemente fatto il mio dovere a tutela della donna”.