“Carmencita chiudi il gas e vieni via…”. A 40 anni di distanza dal Carosello che li ha resi famosi Carmencita e Caballero tornano sui nostri teleschermi. Carmencita è sempre lei, bocca immobile a forma di cuore e lunghe trecce nere: è diventata una giornalista e speaker radiofonica, donna anticonformista dotata di grande senso dell’ironia, come spiega il suo ideatore Marco Testa: “Un personaggio moderno, identico a quello di 40 anni fa, ma rapportato al giorno d’oggi”. Carmencita sarà protagonista di una serie di spot per lanciare l’omonimo nuovo caffè della Lavazza, azienda leader in Italia e in Europa, ma anche di 12 puntate di una sit-comedy in onda dal 14 ottobre su Italia 1. Ma che fine faranno Bonolis e Laurenti, testimonial della Lavazza? “Restano in Paradiso, continueranno a promuovere tutti i nostri prodotti…” spiega Giuseppe Lavazza, responsabile marketing dell’azienda. L’inedita campagna pubblicitaria è costata circa 5 milioni di euro. La Lavazza, azienda torinese che detiene il 45% del mercato italiano del caffè, conta di chiudere il 2005 con un fatturato in crescita di circa il 5% rispetto agli 800 milioni di euro del 2004, mentre le vendite dovrebbero essere in linea con quelle dell’anno scorso (oltre un milione di quintali). Il 2004 si è chiuso con un utile netto di 90 milioni di euro, mentre il cash flow, pari a 140 milioni di euro, ha assorbito investimenti industriali notevoli. La Lavazza è presente in 7 paesi direttamente, in 70 come prodotto. Ha 4 stabilimenti, tutti in Italia, il più grande dei quali a Settimo Torinese (gli altri sono a Gattinara, Verres e Pozzilli). La storia della Lavazza è cominciata nel 1895 con la piccola drogheria aperta da Luigi Lavazza, in via san Tommaso 10, che si è poi specializzata nella torrefazione e nel commercio del caffè al dettaglio e all’ingrosso, diventando, nel 1927, l’attuale Luigi Lavazza Spa. Oggi in azienda ci sono la terza generazione, con il presidente Emilio e l’amministratore delegato Alberto, e la quarta con Giuseppe, Francesca, Marco e Antonella.

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