Espulso dall’Italia l’imam Bouriki Bouchta
Espulso. Persona indesiderata in Italia. È di nuovo polverone sulla comunità islamica torinese. Circa due anni dopo la cacciata dall’Italia dell’imam di Carmagnola Abdel Qader Mamour, oggi è toccato a Bouriki Bouchta, autoproclamatosi imam di Torino, personaggio discusso anche all’interno della stessa comunità musulmana subalpina: nei giorni successivi l’attacco alle Torri Gemelle fu accusato d’aver espresso solidarietà a Bin Laden, accusa che lui ha sempre energicamente respinto. Ecco il racconto del fratello Abderrahmane Bouchta su quanto è successo stanotte: “Alle 3 è arrivata la Polizia, lo ha portato via, la famiglia non sa dove, lo stanno ancora aspettando…” In realtà Bouriki Bouchta è già in Marocco. Prelevato dagli agenti della Digos in base ad un provvedimento del ministro Pisanu, l’imam è stato portato nel suo paese d’origine con un volo diretto dalla Malpensa. Non ha commesso reati, non è indagato, ma la sua persona non è gradita nel nostro paese. In Italia da 20 anni, Bouchta è sposato ed ha 4 figli (la moglie oggi ha avuto parecchi malori), è proprietario della più famosa macelleria araba di Porta Palazzo, quartiere ad altissima presenza di extracomunitari africani e marocchini. È stato promotore di diverse manifestazioni di contestazione verso il governo italiano come quella per il riconoscimento del diritto alle donne arabe di tenere il velo nelle fototessere per i documenti d’identità. Ma il fratello lancia un appello al ministro Pisanu: “Mio fratello non ha mai fatto nulla. Se ha sbagliato o commesso qualche reato è giusto che venga punito, ma se non ha fatto nulla invito il Ministro a mettersi una mano sulla coscienza…”.