Nessun automobilista si è presentato, nonostante gli appelli, in Questura. Nessun passante sembra fosse lì, sul lungofiume, in pieno centro, a Torino, quando Stefano Sales, un medico di 43 anni è precipitato, dopo un volo di 4 metri, sull’argine di cemento della Dora, finendo in coma, in ospedale, con gravi fratture in tutto il corpo. L’unica testimone è la ragazza che era con lui, Isabella Badaracco una studentessa universitaria di 26 anni. E gli unici elementi in mano agli inquirenti sono le sue 3 versioni dell’accaduto. La prima, rivelatasi infondata: ci ha travolti un’auto pirata, mentre attraversavamo la strada. La seconda, presto smentita: non eravamo soli, c’era anche il mio fidanzato Francesco Forno. E infine la terza: il mio amico era in piedi, appoggiato di schiena alla staccionata. All’improvviso siamo caduti entrambi, io dopo di lui, il suo corpo mi ha attutito il colpo. Lei ha solo lievi ferite alle gambe e ora, dopo una settimana da quello che sembrava un incidente, è indagata per simulazione di reato e omissione di soccorso. Troppe ore, quasi 6 sono passate prima che la ragazza chiedesse soccorso al 118. Lei sostiene di essersi caricata il medico, privo di sensi, sulle spalle e di averlo riportato lungo una strada in salita per 400 metri fino all’auto: poi presa dal panico, ha lasciato trascorrere ore prima di cercare aiuto. Il magistrato ha aperto un fascicolo contro ignoti per tentato omicidio. Sono in corso le perizie per stabilire l’entità delle ferite rispetto alla caduta.

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