Estate Toro: sentenza definitiva del Consiglio di Stato
Se ne va un pezzo di storia, non solo calcistica. Il Torino Calcio, quello del Grande Toro scomparso nella tragedia di Superga, quello di Gigi Meroni, quello di Graziani, Sala e Pulici da oggi non c’è più. La decisione del Consiglio di Stato di respingere il ricorso contro la mancata iscrizione alla serie A, di fatto sancisce la fine della storia del Toro. Una società nata nel 1906, quindi alla vigilia del centenario, sparisce proprio appena assaporata la gioia del ritorno in serie A. È durata una settimana la festa dei tifosi granata, dallo spareggio col Perugia alla decisione di escludere il Torino per debiti. Ma il Toro non sparisce del tutto, grazie al lodo Petrucci un’altra squadra, il Torino Football Club ripartirà dalla serie B. I nuovi dirigenti hanno 3 settimane per scegliere allenatore e costruire una squadra ma sono fiduciosi. “Eravamo in panchina ora scendiamo in campo” dice Sergio Rodda amministratore delegato del nuovo Toro. Amarezza e sconforto, ma non ancora rassegnazione definitiva, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso del Torino contro la mancata iscrizione alla serie A. “Abbiamo una estrema ratio – spiega il presidente del Torino, Tilli Romero – Domani andremo alla Agenzia delle Entrate e presenteremo una fidejussione. Non so a che cosa servirà, ma testimonierà la nostra buona fede. Non neghiamo le nostre responsabilità, ma sappiamo di avere fatto tutto il possibile per risolvere la questione: ogniqualvolta, però, eravamo a un passo dalla soluzione, ci è stato messo qualcosa di traverso, è stato un continuo ostacolo quando si era a un passo dalla soluzione. Sono troppo amareggiato per dire altro”.