Morte Matilda: la mamma resta in carcere
Resta in carcere Elena Romani, la mamma della piccola Matilda, 22 mesi, uccisa a Roasio, nel Vercellese, con un calcio. Il Tribunale della Libertà ha respinto l’istanza dei suoi avvocati che ne chiedevano la scarcerazione. Ma c’è una rilevante novità: l’accusa è stata derubricata da omicidio volontario a preterintenzionale, cioè un gesto le cui conseguenze sono andate al di là della volontà di chi l’ha compiuto. Ma lei, Elena Romani, si ribella, non ci sta. Continua a proclamarsi innocente. Anche adesso che non rischia più l’ergastolo ma una pena di gran lunga inferiore. Ha ribadito la propria innocenza oggi durante un drammatico incontro in carcere con gli avvocati. “Non ha dato quel calcio, non ha nemmeno sfiorato la figlia….” rivela l’avvocato Tiberio Massironi e il collega Roberto Scheda dice: “Ricorreremo in Cassazione perché Elena Romani è innocente”. Dal 15 luglio Elena Romani è rinchiusa nel carcere di Vercelli, non è uscita nemmeno sabato per i funerali della figlia, li ha seguiti attraverso i telegiornali. Anche i genitori di Elena continuano a credere all’innocenza della figlia: “Speravamo uscisse… Matilda era il sogno della sua vita, non l’avrebbe mai sfiorata… sono 40 giorni che non dormiamo, troppe cattiverie su di noi”.