Voto agli immigrati: Consiglio di Stato dice no
È lo Stato che deve decidere sul diritto di voto agli stranieri, anche a livello comunale. Di conseguenza gli statuti dei singoli comuni non possono concedere questa possibilità. Lo sostiene il Consiglio di Stato, interpellato dal ministro degli interni Giuseppe Pisanu, dopo che dieci giorni fa il Consiglio Comunale di Torino aveva approvato una modifica allo statuto municipale, concedendo il diritto di voto per i consigli di circoscrizione a tutti gli immigrati residenti a Torino da almeno sei anni e in regola con il permesso di soggiorno. Il Consiglio di Stato insomma dice che solo una legge del Parlamento può intervenire sul diritto di voto e riaccende la polemica sulla decisione del sindaco Chiamparino e della sua giunta che per la prima volta in Italia concedeva l’elettorato attivo a quasi 17mila stranieri residenti a Torino. Il Consiglio di Stato riconosce il significativo contributo che danno gli stranieri allo sviluppo della nostra collettività ma non concede ai singoli comuni la facoltà di consente la cittadinanza attiva. Solo il Parlamento può farlo. Non si ferma però il sindaco Chiamparino. Secondo il primo cittadino di Torino il parere del Consiglio di Stato si riferisce ad una analoga delibera del comune di Genova, ma è comunque uno stimolo ulteriore affinché il tema del voto agli immigrati venga affrontato con chiarezza di norme a livello nazionale. “Per questo andremo avanti – dice – e se ci saranno dei ricorsi ci rivolgeremo al Tar e anche noi al Consiglio di Stato”.