Educatrice uccisa, forse raptus sessuale
Uccisa da un ospite della casa di assistenza ai disabili dove lavorava, mentre lo accompagnava in una passeggiata nel verde. È la fine di un’educatrice di 27 anni, Manuela Schellino, colpita a morte a Belvedere Langhe, nel Cuneese. L’omicida, Simone Giorgeri, 33 anni, ha confessato: il movente sarebbe stato un raptus sessuale e dalle indagini è emerso che l’uomo aveva già tentato di uccidere due volte in passato. Giorgeri handicappato psichico e ospite della comunità cuneese “Casa Margherita”, non avrebbe mai invece dato segni di pericolosità evidente durante il periodo di soggiorno a Belvedere: questo è il quadro che risulta dalle testimonianze fornite dalla direzione della struttura sanitaria, dal sindaco e da alcuni abitanti del paese delle Langhe. Le indagini dei Carabinieri, al contrario, hanno permesso di scoprire che Giorgeri, originario di Massa Carrara, quando era minorenne aveva dato fuoco a un coetaneo mentre dormiva e che in passato aveva accoltellato due ragazze diverse in altrettanti bar. La violenza è esplosa nuovamente: la ragazza è stata colpita, con un bastone, una pietra o un cartello stradale, e il suo corpo è stato buttato in una vasca di cemento a uso agricolo, in una stradina di campagna. È stata trovata con il cranio fracassato. Domani il procuratore Riccardo Bausone interrogherà il giovane, mentre l’autopsia sul corpo dell’educatrice avrà luogo lunedì prossimo. Manuela Schellino era una ragazza coraggiosa e non aveva mai manifestato alcun timore nei confronti del giovane, di cui probabilmente conosceva anche i precedenti. Ma confidava evidentemente nella parte buona che era rimasta nel suo animo.