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17 maggio 2006

Governo: 5 ministri piemontesi, 3 da Cuneo

Nel governo Prodi ci sono cinque ministri piemontesi, e tre, Emma Bonino, Livia Turco e Cesare Damiano, vengono dal Cuneese, la provincia dove il centro sinistra è stato battuto nettamente alle elezioni del 9 e 10 aprile. Gli altri due sono Giuliano Amato, di natali torinesi, e Paolo Ferrero, nativo delle valli valdesi, in provincia di Torino. Nel governo Berlusconi, dopo le dimissioni di Domenico Siniscalco da ministro dell’Economia, non c’era alcun ministro piemontese. Damiano, al quale è stato affidato il ministero del Lavoro, è nato a Cuneo nel ’48. Impiegato alla Riv-Skf negli uffici di Torino, nel ’70 si iscrive alla Fiom-Cgil. Nel 1974 è funzionario sindacale presso la V lega Fiom-Cgil di Torino. Dal 1980 al 1990 è segretario generale della Fiom- Cgil del Piemonte. Livia Turco, neo ministro per la Salute, ha lasciato il paese di Morozzo (Cuneo) per studiare a Torino, dove si è laureata in Filosofia e dove ha cominciato la sua attività politica nella Fgci come responsabile delle Ragazze Comuniste. Il suo maestro è stato Enrico Berlinguer. Parlamentare eletta sempre nel collegio di Collegno, alle ultime elezioni era capolista al Senato il 9 e 10 aprile. Nel 2000 ha perso la competizione elettorale per le Regionali in Piemonte contro Enzo Ghigo, candidato del centro destra. Emma Bonino è nata a Bra, seconda di tre figli di una famiglia contadina; della sua infanzia in Piemonte ricorda soprattutto il freddo pungente dell’inverno, quando era costretta a percorrere chilometri a piedi nella neve per raggiungere la scuola, e il caldo soffocante delle afose estati. Lasciò il Piemonte maggiorenne per frequentare l’Università a Milano. Origini piemontesi ha pure il neo ministro dell’Interno Giuliano Amato, nato a Torino nel ’48. Figlio di un siciliano dirigente dell’Ufficio Imposte, ha vissuto anche a Canelli, nell’Astigiano, fino all’età di dieci anni, quando la sua famiglia si trasferì a Lucca. Amato tornò a Torino nel 1984, nel periodo dello scandalo tangenti che sconvolse la giunta comunale del sindaco Novelli, quando fu inviato dal Psi come commissario della federazione torinese. Paolo Ferrero, da oggi alla guida del dicastero delle Politiche sociali, è nato 46 anni fa a Chiotti Superiori, un piccolo paese di montagna in Val Germanasca. Di famiglia valdese e antifascista, nel ’44 ebbe la casa bruciata dai tedeschi durante i rastrellamenti. Ha cominciato a fare politica a scuola, militando in Democrazia Proletaria. Dopo una lunga trafila nell’organizzazione sindacale di base, Ferrero è stato eletto in consiglio comunale a Torino e nella direzione nazionale di Rifondazione Comunista. Nel governo Prodi ci sono anche due sottosegretari piemontesi: Gianni Vernetti (Margherita) agli Esteri e Chiara Acciarini (Ds) alla Famiglia.



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