“Credo che in questo momento l’Avvocato Agnelli si starà rivoltando nella tomba…” Ecco lo spirito, l’umore del popolo bianconero. La conquista del ventinovesimo scudetto non può cancellare quel senso di amaro che i tifosi respirano e vivono in questi giorni. E quindi è una festa in tono minore quella che si sta celebrando a Torino, la maggior parte della gente di fede juventina ha preferito restare a casa o fuori città. Non c’è voglia di gridare al mondo che “I campioni dell’Italia siamo noi”. Poca gente in piazza San Carlo, da sempre teatro dei trionfi bianconeri… pochi sparuti gruppi a due ore dalla fine della partita. A quest’ora in altre occasioni era già gremita. “Non c’è voglia di far festa… certo quello che sta succedendo non è bello… ma saremo sempre con la Juve”. I più disperati sono gli ambulanti. Da giorni avevano pronti vessilli, maglie, sciarpe col 29o tricolore e oggi “Una merda… tutta colpa di Moggi… non si vende nulla… la gente si avvicina, chiede, poi se ne va ..”. L’attaccamento ai colori, ai giocatori, alla squadra non manca, ma alle 21 la festa è praticamente già finita. Annullato il giro del pullman scoperto che doveva portare in trionfo per le vie del centro di Torino Del Piero e compagni. Nella notte per i giocatori solo una festa privata in una discoteca della collina e da domani la parola passerà ai magistrati e alla giustizia sportiva. Imbarazzo e rabbia sono stati i temi predominanti. Dopo una festa in tono minore nelle vie e nelle piazze del centro cittadino (poche migliaia di persone), alcune frange hanno raggiunto lo scalo di Caselle e contestato duramente la dirigenza al suo arrivo con urla e fischi. Inequivocabili gli slogan gridati. “Liberate Provenzano, arrestate big Luciano”, “Vergognatevi, vergognatevi” e “Noi la Triade non la vogliamo”. “Giraudo pezzo di …”.

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