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11 luglio 2005

Bimba morta a Vercelli, sospetti su madre

“Evento traumatico tale da provocare la morte in pochi minuti”. Il responso dell’autopsia solleva molti dubbi, compreso quello dell’omicidio. Matilda, una bambina di 22 mesi, la notte del 2 luglio scorso muore poco prima di arrivare all’ospedale di Vercelli, la madre ha chiamato il 118 dicendo che la piccola si è sentita male mentre si trovava con lei a casa del fidanzato, che non è il padre. Secondo indiscrezioni Matilda non sarebbe morta per cause naturali, ma sarebbe stata uccisa con un colpo talmente violento da lesionare molto gravemente – secondo il referto del medico legale Roberto Testi – alcuni organi interni. Un colpo che nessun incidente domestico avrebbe mai potuto provocare. La madre della piccola, Elena Romani, sarebbe iscritta nel registro degli indagati della Procura di Vercelli, a piede libero, con l’accusa di omicidio volontario. Un provvedimento deciso oggi dopo l’ultimo drammatico interrogatorio della donna, messa alle strette anche dal fidanzato, Antonino Cangialosi; i due si sarebbero accusati a vicenda dell’infanticidio. Ci sono infatti due momenti del racconto di quella notte in casa dell’uomo a Roasio, nel Vercellese, durante i quali sarebbero rimasti soli con Matilda, momenti in cui sarebbe potuto partire il colpo mortale. I maggiori sospetti sono sulla donna, ritrovata in bagno dal fidanzato con la piccola in braccio: “Sta male” ha detto la donna. Poi la crisi e l’inutile corsa all’ospedale. I Carabinieri stanno effettuando in queste ore rilievi nell’abitazione alla ricerca di qualcosa che possa confermare i sospetti.



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