Un’intera vallata torinese ai piedi delle Alpi, la Valle di Susa, è scesa oggi in strada per fermare il progetto della linea ad alta velocità Torino-Lione, inserita nel Corridoio 5 Lisbona- Kiev, che per la Commissione Ue è una delle 29 grandi infrastrutture prioritarie dell’Europa. Lungo un percorso di circa sei chilometri, da Susa a Venaus, hanno sfilato oltre 15 mila persone (il doppio per gli organizzatori, le Comunità montane Bassa e Alta valle Susa) per dire “No alla Tav”. Sotto accusa un’opera da circa 15 miliardi di euro, a cavallo tra l’Italia e la Francia che comprende un mega tunnel ferroviario di 52 chilometri, a due canne, tra Saint Jeanne de La Maurienne (Francia) e Venaus (Torino). Secondo gli ultimi accordi tra i due paesi, dovrebbe essere completata in 15 anni, cioè entro il 2020. “È inammissibile – hanno spiegato i due presidenti delle Comunità montane, Antonio Ferrentino e Mauro Carena – che un progetto così importante e di così rilevante impatto, qual è una linea ferroviaria ad alta velocità, venga deciso senza coinvolgere le popolazioni interessate. Questa infrastruttura comprometterebbe lo sviluppo del nostro territorio e l’attuale vivibilità”. Secondo i sindaci della zona, una cinquantina presenti alla manifestazione, la valle di Susa “svolge già pienamente un ruolo di raccordo tra Italia e Francia”. A caratterizzare la manifestazione ci hanno pensato migliaia di bandiere bianche con la scritta “No tav” e “Stop the train”, ma anche striscioni come “Giù le mani dalla valle di Susa”.

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