Calciopoli: indagini a Roma e Napoli
La Procura della Repubblica di Torino ha archiviato l’inchiesta: dopo l’esame di ore di intercettazioni telefoniche per il Procuratore Marcello Maddalena non si ravvisano reati, ma certo sul piano della lealtà sportiva c’è parecchio da discutere. E ora al lavoro ci sono i giudici di Napoli mentre a Roma la magistratura indaga su presunti reati di frode sportiva. Il calcio italiano, sconvolto dalla vicenda delle intercettazioni telefoniche tra il direttore generale della Juventus Luciano Moggi, l’ex designatore Pierluigi Pairetto e l’amministratore delegato bianconero Antonio Giraudo che parlavano di arbitraggi e mercato nella passata stagione, prende le prime decisioni. Gli arbitri Dondarini, Pieri, Dattilo e Trefoloni non dirigeranno le gare di A e B in questo week end. E a partire da lunedì saranno interrogati dal capo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, il generale della Guardia della Finanza Italo Pappa. Il presidente Franco Carraro, d’accordo con quello del Coni, Gianni Petrucci, è per un’indagine sportiva rapidissima. E fa capire con che spirito ci si muoverà nelle prossime ore: “La giustizia sportiva è diversa da quella ordinaria”. Ma la Juventus non ci sta a finire, per l’ennesima volta, sul banco degli imputati di questo processo anche mediatico. E passa all’attacco. L’amministratore delegato bianconero Antonio Giraudo, rompe il silenzio stampa della società ad un passo dal suo ventinovesimo scudetto: “Non tacciamo per paura. Trovo gravissimo che ci si comporti così, con un’inchiesta archiviata, non temiamo nulla perché queste vicende compattano moltissimo”. I tempi dell’inchiesta sportiva saranno brevi, entro l’estate gli eventuali deferimenti per violazione dell’articolo 1, quella della lealtà sportiva. Ed anche sulla regolarità di alcune gare, dirette dai fischietti citati nelle intercettazioni. Lo sconcerto degli appassionati di fronte a questa vicenda è lo stesso del presidente federale Carraro che dice: “Provo rabbia, sconcerto e tristezza”.