Il Piemonte non intende lasciarsi sfuggire l’opportunità di sviluppo turistico arrivata con le Olimpiadi di Torino 2006 e punta a raddoppiare il fatturato del settore nei prossimi cinque anni, portandolo dall’attuale 2,2% del pil al 4,8% fatto registrare in media a livello nazionale. L’azione promozionale è già partita, con l’idea che non si deve assolutamente disperdere un capitale quantificato in 57 mila posti di lavoro annui per i quattro anni di preparazione dei Giochi, e un valore aggiunto stimato in 17,4 miliardi di euro. Ma soprattutto, come ha detto la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, “bisogna battere il ferro finché è caldo”, per non fare finire nel nulla la preziosa eredità legata alle circa mille ore di diretta televisiva da Torino e dalle località invernali della Valle di Susa trasmesse da 130 paesi. L’impegno è importante, anche perché il Piemonte attualmente risulta al 17° posto italiano per la promozione turistica. “Vogliamo consolidare – ha spiegato Bresso – la nuova immagine di Torino città d’arte e di turismo, un’operazione riuscita in pieno a Barcellona e Bilbao. Per farlo punteremo inizialmente sugli short break, mettendo a punto pacchetti di quattro-cinque giorni combinati con voli low-cost. Torino rappresenta una meta nuova nel panorama europeo, e il turismo che vola low-cost non è fatto da persone che vogliono spendere poco, ma da persone che vogliono viaggiare molto”. Per attirare nello scalo torinese di Caselle le compagnie aeree low cost, la Regione ha stanziato un milione e mezzo di euro per il 2006. Complessivamente l’investimento regionale sul turismo è salito nell’anno in corso da sei a dieci milioni di euro. Le somme, ha sottolineato l’assessore regionale al turismo Giuliana Manica, dovrebbero permettere di consolidare il balzo epocale compiuto in occasione delle Olimpiadi, con la realizzazione di 163 opere di accompagnamento ai Giochi e il finanziamento di 1.599 progetti turistici privati, per “un investimento senza precedenti in Italia, pari a un miliardo e 460 milioni di euro”. Dall’estate scorsa è al lavoro un esperto britannico di turismo, Martin Brackembury, che sta mettendo a punto un piano strategico di marketing per la promozione di tutte le attrattive del Piemonte.

Condividi su facebook