Tav: Di Pietro, “Si farà, preoccupa dissenso fine a se stesso”
La Torino-Lione “si farà, con il consenso della gente, e, anche se ci vorrà più tempo, sono convinto che alla fine si troverà un punto d’incontro”. È l’opinione espressa dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che, tuttavia, non ha nascosto la “preoccupazione per la presenza di un’area di dissenso fine a se stesso”. Di Pietro oggi a Torino ha incontrato amministratori locali e rappresentanti delle società concessionarie autostradali e delle Ferrovie, per fare il punto sulle priorità della rete infrastrutturale del Piemonte. “Domani – ha ricordato Di Pietro, al termine della riunione nel palazzo della Giunta regionale – partirà il nuovo iter del progetto della linea Torino-Lione con l’avvio della Conferenza dei servizi. L’opera verrà realizzata tenendo conto dei diritti dei cittadini. Mi auguro che in Valle di Susa torni la serenità, ma preoccupa chi dice di no solo per una sua ragione di vita esistenziale”. “La Tav è morta. Il corridoio 5, cioè il collegamento dell’Italia con i Paesi dell’Europa del Sud e dell’Est, sarà solo un sogno. Prodi e il centrosinistra ancora una volta tradiscono la loro parola, ma cosa più grave tradiscono gli interessi del Paese”: lo afferma Guido Crosetto di Forza Italia. “Il Ministro Di Pietro ha comunicato infatti che la Torino-Lione è stata esclusa dall’elenco delle leggi obiettivo – sottolinea – ed è stata inserita tra le opere da realizzare con procedura ordinaria. Per chi non capisce il politichese, linguaggio burocratico, questo significa che il più piccolo dei Comuni o delle associazioni ambientali può impedire la realizzazione di un’opera prioritaria per il Paese”. La Torino-Lione “è uscita dalla legge obiettivo il 29 giugno, che l’on. Crosetto lo scopra oggi dimostra quanto lui e la sua coalizione siano attenti e abbiano a cuore l’opera”. È la risposta di Daniele Borioli, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, alle affermazioni del parlamentare di Forza Italia. Il terzo valico ferroviario e l’allargamento della autostrada Torino-Milano tra Novara e il capoluogo lombardo “sono esempi di opere promesse ma che restano solo sulla carta, perché non sono coperte da finanziamenti”. Così si è espresso il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, al termine della panoramica sulla rete di infrastrutture che interessano il Piemonte, fatta oggi a Torino. “Abbiamo analizzato le richieste del Piemonte e al termine di una ricognizione in tutta l’Italia – ha detto Di Pietro – la conferenza Stato- Regioni stabilirà quali sono le priorità fra le opere da realizzare. I fondi mancano, è chiaro che da ministro non firmerò alcuna opera per cui non sia prevista la copertura finanziaria. Altrimenti si finisce con le brutte sorprese, come è il caso della Torino-Milano: c’era una copertura finanziaria di 385 milioni di euro, quando invece per completare l’opera ne occorrono 1.300”. Tra le priorità c’è la Torino-Lione ad alta velocità e capacità ferroviaria: “L’ha ribadito Prodi qualche giorno fa – ha sottolineato Di Pietro – rispondendo al question time della Camera: il corridoio 5 è una priorità del governo, intendiamo mantenere gli impegni presi con la Commissione Europea. Si mettono in moto il tavolo politico e l’osservatorio tecnico che individueranno tutte le cose da fare per rendere ottimale il progetto, per arrivare a una soluzione che tenga conto delle reali esigenze del territorio, ignorando però le strumentalizzazioni”. Disco verde anche per la galleria di sicurezza del tunnel autostradale del Frejus, a patto che non diventi una seconda canna. “C’e – ha sottolineato Di Pietro – la necessità di mettere in sicurezza il traforo, ma staremo attenti a che l’opera non venga scambiata per il raddoppio del traforo che non è nel programma del centro sinistra”. Per il tratto Novara-Milano della A4, invece, si riparte mercoledì prossimo a Roma, al ministero delle Infrastrutture dove verranno esaminati il progetto e i costi dell’opera. Lo stesso giorno si discuterà anche della quarta corsia sulla tangenziale di Torino per cui è allo studio una nuova concessione alla società di gestione Ativa.