Nomade ucciso da carabiniere, nel Cuneese
Una fine nello stile di vita da balordo che aveva condotto. Giuseppe Laforet, detto Walter, è morto stamattina ucciso da un proiettile partito accidentalmente dalla pistola di un carabiniere su una strada sterrata di Piasco, fra Cuneo e Saluzzo. Un normale posto di blocco, un’auto con 3 persone a bordo che suscita l’attenzione dei militari, l’alt, l’auto che non si ferma e fugge in una via di campagna, l’inseguimento, forse una colluttazione e la disgrazia. Un solo colpo alla testa e la morte immediata di Giuseppe Laforet, un nomade sinti di 51 anni, con numerosi precedenti penali. Era stato uno dei protagonisti della cronaca nera piemontese degli ultimi 30 anni. Negli anni ’70 nel corso di una rapina ad un ufficio postale a Savigliano, sempre nel Cuneese, aveva ucciso un brigadiere dei Carabinieri. Per questo era stato condannato a 25 anni. Solo da poco era uscito di prigione. Stamattina la tragica fine. Disperata la madre, Ramona Facella: “I Carabinieri sono lì per arrestare non per uccidere…” La Procura ha aperto un’inchiesta: oggi è stato sentito il militare che ha sparato, i suoi compagni e le persone che erano sull’auto della vittima. E pare proprio si sia trattato di una disgrazia.