Polemiche per piano abbattimento 600 caprioli nell’Acquese
Ah, se i caprioli potessero sentire i telegiornali…. Beh, almeno quelli della zona di Acqui Terme sulle colline fra Piemonte e Liguria saprebbero quali rischi stanno per correre. Ben 600 capi infatti a partire dal 10 agosto verranno abbattuti per dare corso ad un preciso piano di contenimento voluto dalla Regione Piemonte. Negli ultimi anni il numero di questi caprioli è cresciuto in maniera esponenziale, secondo un censimento se ne contano 20-30 esemplari ogni cento ettari con gravi danni alle coltivazioni agricole. Ma non solo, i caprioli sono causa di numerosissimi incidenti stradali. Circa 150 cacciatori stanno seguendo corsi di preparazione per questi abbattimenti e pagheranno fino a 110 euro per ogni capriolo ucciso. In agosto toccherà agli esemplari maschi, poi fra dicembre e gennaio alle femmine e anche ai cuccioli. La vicenda ovviamente sta suscitando non poche polemiche, non c’è altra soluzione che il piombo delle carabine per risolvere il proliferare dei caprioli? “Noi auspichiamo soluzioni più naturali come l’introduzione di lupi, poiane, volpi” dice Piero Rapetti, dell’Enpa di Acqui. Il dibattito è aperto. Mentre i cacciatori lucidano le carabine il mondo ambientalista si mobilita per salvare questi caprioli. Certo che se potessero sentire i telegiornali….