A Cairo i cimeli del vecchio Toro
Sono andati a Urbano Cairo, presidente del Torino FC, il marchio e i cimeli della vecchia società granata ora fallita. L’asta si è tenuta questa mattina al Tribunale di Torino. Quella di Cairo è stata l’unica offerta. “È una cosa molto bella – ha dichiarato Cairo – che ci ha permesso di congiungere i nostri dieci mesi di storia con i 99 anni precedenti. Adesso siamo una cosa sola”. Cairo, che era affiancato dall’avvocato milanese Alessandro Munari, ha offerto un milione e 411 mila euro, mille in più di quella che era stata fissata come base d’asta. “È un prezzo importante – ha commentato il presidente – ma abbiamo pagato volentieri. Questo gesto era insieme bello e doveroso. Adesso (con l’acquisto del marchio del vecchio club – ndr) possiamo dire di avere ricongiunto il passato con il presente, le gloriose vittorie degli anni Quaranta e Settanta con i nostri dieci mesi di gestione: il Torino festeggerà fra cinque mesi il centenario con pieno diritto, e questo mi riempie di gioia”. La destinazione dei cimeli (scudetti, trofei, gagliardetti, distintivi, materiale fotografico e video) non è ancora decisa. Il Ministero per i beni culturali, come ha comunicato il giudice Maria Luisa Fabbro prima dell’apertura della busta, ha avviato l’iter perché nove pezzi vengano sottoposti a tutela ma, ha spiegato lo stesso magistrato, “non c’è ancora una pronuncia definitiva e non c’è alcun vincolo di inalienabilità”.