Sestriere, finisce dopo 75 anni epopea Agnelli
Sestriere addio, dopo 75 anni finisce un’epopea, quella che legava la famiglia Agnelli a una delle più importanti stazioni sciistiche d’Italia, forse seconda per fama solo a Cortina. La Sestrieres Spa, la società che attualmente gestiva immobili e una parte degli impianti di risalita del comprensorio sciistico della Via Lattea (di cui Sestriere è il cuore) è passata dalla Fiat a una cordata di imprenditori torinesi, che già il 6 giugno scorso avevano firmato una lettera di intenti per acquistarla. Nelle casse del Lingotto entrano 30 milioni di euro. La Sestrieres non era più quella che il freddo linguaggio dell’economia definisce una “partecipazione strategica” per la Fiat. Eppure la località sciistica del colle che separa le valli Chisone e Susa era stata inventata dal nulla proprio dal fondatore della casa automobilistica torinese. Tra il 1928 e il 1931 il senatore Giovanni Agnelli aveva intuito che lo sci, sport nato da poco, poteva avere un grande futuro. Così salì personalmente ai 2 mila metri di altezza di quel piccolo agglomerato di case per trattare con gli agricoltori la cessione dei terreni. Furono poi edificate le due famose torri diventate il simbolo della località e via via piste, alberghi, case e impianti sempre più moderni. La nascita della Via Lattea sanciva un salto di qualità notevole: oggi è un carosello sciistico di 214 piste, lunghe 400 chilometri (120 dei quali con innevamento programmato attraverso i cannoni sparaneve) e servite da 89 impianti di risalita. Si estende, oltre che a Sestriere, a Cesana-Sansicario, Sauze d’Oulx, Claviere e la francese Montgenevre. A Sestriere si trova anche il più alto campo di golf d’Europa. Chi è legato alla tradizione può consolarsi col fatto che la proprietà si mantiene torinese: gli acquirenti sono Alessandro Perron Cabus, albergatore e assessore a Sauze d’Oulx (Torino), titolare della Cba, e Giovanni Brasso, torinese proprietario della Publigest, la società con cui aveva gestito fino ad alcuni anni fa lo stadio Delle Alpi ora della Juventus. Prima i Mondiali di sci del ’97 e ora le Olimpiadi dello scorso febbraio hanno portato il nome di Sestriere e della Via Lattea nel mondo. Oggi la Sestrieres Spa è proprietaria solo del 50% circa degli impianti sciistici del comprensorio. L’altra metà, costruita in occasione delle Olimpiadi invernali, è in mano pubblica. Il legame fra la famiglia Agnelli e Sestriere è sempre stato strettissimo. Il nipote del fondatore della Fiat, Giovanni Nasi è stato per 33 anni e fino all’80 sindaco di Sestriere. Giovanni Agnelli si faceva portare sulle piste in elicottero; il fratello Umberto si era fatto costruire una grande villa nel centro del paese e un frequentatore assiduo era anche il suo sfortunato figlio Giovanni Alberto Agnelli, morto prematuramente e al quale è intitolata la pista più nota, la Kandahar, che è illuminata per discese notturne e che scende fino in paese. Vi si disputano le gare di slalom.