Vaticano: card. Bertone sostituisce card. Sodano
Grazie al Papa, che appena eletto gli ha rinnovato la fiducia nonostante fosse già in età da pensione e “i più fraterni auguri” al “futuro successore”. Così il segretario di Stato uscente cardinale Angelo Sodano in una dichiarazione diffusa dalla sala stampa vaticana. Ha raggiunto i 15 anni di servizio come segretario di Stato, essendo stato nominato nel giugno del 1991, dopo l’“era Casaroli”. Angelo Sodano, 79 anni il prossimo novembre, è un piemontese doc, molto attaccato alle sue origini. Uomo pragmatico “coi piedi ben piantati per terra”, come lo hanno sempre descritto in curia. Non ha mai avuto esperienza pastorale in diocesi, ma nei tre lustri alla guida della Segreteria di Stato ha dimostrato indubbie capacità di governo. È nato il 23 novembre 1927 a Isola d’Asti. Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1991, nominandolo il giorno successivo segretario di Stato, erede di Casaroli. Al suo posto oggi papa Ratzinger ha chiamato un altro piemontese doc, mons. Tarcisio Bertone. La prima “vocazione” del giovane Bertone è stata quella di fare l’ingegnere. È quanto raccontano i suoi familiari più stretti: “Da bambino era bravo nelle operazioni manuali, riparava piccoli apparecchi e diceva, quando sarò grande ne costruirò uno perché diventerò ingegnere”. Ma presto è venuta la svolta e la vocazione sacerdotale che l’ha portato fino a Roma. “Era il 1946 e disse a mamma e papà che voleva diventare prete”, racconta la sorella Mariuccia, che vive a Strambino, un paese a pochi chilometri da Romano Canavese dove il cardinale Bertone è nato il primo dicembre 1934, quinto di otto figli. La casa del cardinale Tarcisio Bertone è una tradizionale cascina patriarcale nel centro di Romano Canavese, un paese rurale a 12 chilometri da Ivrea: “I miei genitori – prosegue Mariuccia Bertone – si limitarono a dire: “Pensaci bene Tarcisio, pensaci bene, queste sono cose che una volta scelte non si possono più rinnegare”. Ma lui era sicuro della sua scelta e l’ha dimostrato”. La famiglia Bertone, padre, madre e otto figli, ha origine contadine, erano e sono proprietari di terreni, vigneti sulle colline di Scarmagno, dove ancora oggi produce dell’ottimo passito “Bertone”. Il padre del cardinale, Pietro, oltre a lavorare la terra, era maestro organista della chiesa e suonava molto bene anche il piano, strumento che ha insegnato ai figli Tarcisio e Valeriano, ai quali ha trasmesso l’amore per la musica. I suoi hobby sono la musica, e la montagna: le lunghe passeggiate nel silenzio dei monti. È uno sportivo il cardinale: “Ama il calcio, è tifoso della Juventus – dice Mariuccia – quando, durante la stagione estiva, viene a Romano per fare visita agli amici e ad altre famiglie gli piace molto muoversi in bicicletta”. Il cardinale Tarcisio Bertone, finora arcivescovo di Genova, è stato braccio destro di papa Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede, collaboratore di provata fiducia ma anche pastore di grande preparazione dottrinale. Papa Ratzinger nel corso di tanti anni ha avuto modo di apprezzarne lo spessore umano e teologico. Con lui ha lavorato fianco a fianco, viaggiato (anche all’estero), affrontato nodi piuttosto spinosi, compreso il caso Milingo e lo scottante dossier degli scandali legati agli abusi sessuali in America. Salesiano, ordinato sacerdote a 26 anni, Bertone ha alle spalle una lunga esperienza in ambito universitario: laureatosi in teologia alla facoltà Teologica Salesiana di Torino (con una dissertazione sulla tolleranza e la libertà religiosa), ha continuato gli studi a Roma, al Pontificio Ateneo Salesiano, dove ha ottenuto il dottorato in diritto canonico. Bertone è stato anche a capo di importanti diocesi: il primo agosto 1991 papa Wojtyla lo ha chiamato alla guida di Vercelli. La porpora cardinalizia e la nomina ad arcivescovo di Genova è del 10 dicembre 2002. Uomo diretto e amabile, a Genova in questi anni si e fatto apprezzare per avere introdotto uno stile improntato all understatement e al dialogo. Ha promosso incontri con tutti i suoi preti, andandoli a trovare a casa loro, a bordo di una panda color pistacchio un pò ammaccata, per vedere come vivono e di cosa hanno bisogno.