Arresto Vittorio Emanuele: primi interrogatori
Il collaboratore di Vittorio Emanuele di Savoia, Gian Nicolino Narducci, non ha risposto alle domande del gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, perché si è avvalso della facoltà di non rispondere. Narducci, 63 anni, segretario del principe da molto tempo, era stato arrestato intorno alle ore 18 di venerdì scorso, quasi contemporaneamente a Vittorio Emanuele, mentre passeggiava con la nipotina di 7 mesi a Carrù (Cuneo). L’accusa è la stessa rivolta al principe secondo quanto riportato nell’ordinanza, circa 2000 pagine, contenente i risultati dell’indagine su riciclaggio, videopoker e prostitute coordinata dal pm di Potenza, Henry John Woodcock e avviata due anni fa. Narducci è stato subito trasferito nel carcere di Potenza. “Appena ricevuta copia dell’ordinanza – spiega il suo difensore, avvocato Francini – ho cercato di analizzarla attentamente. Dagli atti non si desume la consapevolezza di Narducci e tanto meno del principe di eventuali condotte illecite commesse da altri. In sintesi nell’ordinanza non emerge nel mio cliente l’eventuale consapevolezza di ciò che stava a monte e nemmeno a valle. Le indagini scaturiscono e si concentrano su altri personaggi. Ogni tanto compare Narducci, ma si tratta di episodi estemporanei”.