Il magistrato torinese Maurizio Laudi ha lasciato l’incarico di giudice sportivo con qualche giorno di anticipo rispetto alla data fissata. Ha fatto pervenire al commissario della Federcalcio una lettera in cui segnala di avere terminato l’attività per la stagione agonistica 2005-06. L’autorizzazione concessagli dal Csm, peraltro, scadeva – secondo quanto si è appreso – il 30 giugno. Il gesto, secondo quanto viene riferito al Palazzo di Giustizia di Torino (dove Laudi presta servizio come procuratore aggiunto presso il tribunale), non è collegato al caso delle intercettazioni, disposte dalla procura di Napoli in un’inchiesta sulle designazioni arbitrali, in cui il nome del magistrato viene citato da persone indagate. “È un atto di correttezza formale – spiega lo stesso Laudi – che non ha alcun significato particolare”. Il Csm, ieri, ha stabilito il divieto assoluto, per le toghe, di ricoprire incarichi sportivi, e ha disposto la revoca (entro la prossima settimana) di quelli in corso. Laudi, dunque, ha anticipato il provvedimento del Consiglio superiore della magistratura.

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