Il Fai, la Federazione anarchica informale, ha rivendicato con un ciclostilato scritto a macchina e inviato ad alcune testate giornalistiche il doppio attentato avvenuto nella notte fra l’1 e il 2 giugno davanti alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano (Cuneo), legandolo alla ricorrenza del 2 giugno e alla repressione esercitata dalle forze dell’ordine. Per questo motivo il fascicolo è stato trasmesso dalla Procura di Cuneo a quella di Torino, che coordina tutte le inchieste di terrorismo che avvengono in Piemonte. Gli attentatori fecero esplodere due rudimentali ordigni, a distanza di 20 minuti l’uno dall’altro, all’interno di un cassonetto della spazzatura. A Torino la Procura indaga contro ignoti con l’ipotesi di strage e associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Il sospetto è che i terroristi siano gli stessi che hanno compiuto attentati analoghi in altre località italiane. Secondo i riscontri degli esperti dell’antiterrorismo che stanno analizzando i resti delle bombe di Fossano, anche la fattura degli ordigni sembra uguale a quella dei casi precedenti. Si tratta di due ordigni fatti in casa con polvere da sparo, con l’aggiunta nel secondo (quello azionato con un timer) di chiodi, biglie e schegge di ferro. Proiettili che avrebbero ucciso se al momento dell’esplosione i Carabinieri fossero stati più vicini ai cassonetti dell’immondizia dove erano state piazzate le bombe

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