Ancora scambi di bare al cimitero di Torino
Per trent’anni hanno pregato, pianto, portato fiori sulla tomba del padre, poi l’altro giorno hanno scoperto che sotto quella lapide e quella lastra di marmo c’erano le spoglie di un’altra persona, di una donna. Non c’è pace nei cimiteri di Torino. Dopo il racket del caro estinto, dopo l’orrore di due anni fa delle tombe sfasciate e delle ossa abbandonate, adesso lo scandalo delle salme scambiate. È successo alla famiglia di Giuseppe Viggiano, immigrato pugliese deceduto nel 1977 a Torino. Sepolto nel Campo Tamagno come altre 500 persone: lunedì scorso la direzione dei cimiteri ha convocato la famiglia Viggiano per l’esumazione a 30 anni dalla morte. Quando gli operai hanno tirato fuori la bara s’è scoperto che c’erano le spoglie di una donna. Imbarazzo, sconcerto. Si è provato con le tombe vicine e si è scoperto che nessuna bara corrispondeva alla lapide e – peggio – la salma di Giuseppe Viggiano proprio non c’era. La direzione dei cimiteri torinesi ha deciso oggi di aprire un’inchiesta interna per cercare di capire cos’è successo, per il sindaco Chiamparino che oggi ha incontrato i dirigenti dei cimiteri si tratta di un caso isolato. È probabile che lunedì anche la magistratura si occupi del caso. Le famiglie coinvolte nello scambio di salme, oltre a quella di Viggiano almeno altre 5 o 6, chiedono solo rispetto e umanità.