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26 febbraio 2006

Torino 2006: si spegne la fiamma, ma resta luce Giochi

L’addio arriva con il carnevale italiano a mascherare la malinconia delle Olimpiadi che finiscono. Due ore di canti e di balli, in cui clown, saltimbanchi da circo e artisti di strada si mescolano agli atleti. Che non sono più divisi per nazioni, ma sfilano tutti insieme, in un abbraccio collettivo forte quanto la tristezza per il braciere che si spegne. Il buio, però, dura giusto il tempo di accendere le emozioni dei ricordi, veri e propri fari che continueranno a brillare nel cuore di chi ha vissuto questi Giochi invernali. E che illumineranno per sempre l’Italia, come i petali d’argento che cadono dal cielo nella notte di Torino. Più che a un addio, la cerimonia di chiusura di Torino 2006 assomiglia ad un arrivederci. Un saluto allegro e gioioso come il naso rosso indossato dagli atleti e le maschere – da angelo o da diavoletto – che nascondono il volto del pubblico. Le sensazioni delle gente che assiste allo spettacolo si devono quindi cogliere dai gesti, che alternano stupore e meraviglia a malinconia e commozione seguendo la musica della serata. L’Italia cede il passo al Canada, fra quattro anni nuova patria dei Giochi invernali, mentre Avril Lavigne canta sul palcoscenico dove il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e quello di Vancouver, Sam Sullivan, si scambiano il vessillo. È l’inizio della fine: otto campioni dello sport italiano – Nino Benvenuti, Novella Calligaris, Sara Simeoni, Livio Berruti, Gustavo Thoeni, Klaus Di Biasi, Mario Cipollini e Gianluca Vialli – portano via lo stendardo e i cinque cerchi innalzati durante la cerimonia d’apertura si spengono sulle note del “Va’ Pensiero”. Gli ultimi attimi di luce del braciere illuminano 400 spose che, con tanto di velo bianco in testa, portano nello stadio altrettante lanterne. Tocca ad una di loro, l’ex sciatrice Isolde Kostner, spegnere il tripode delle Olimpiadi. Un omaggio alla sua carriera sportiva, conclusa da pochi mesi per diventare mamma, ma anche alle donne che – dalla tedofora Stefania Belmondo in poi – sono state grandi protagoniste di questi Giochi. La tradizione vuole che le spose portino fortuna e la loro presenza vuole essere un auspicio per un futuro di luce. Perché dopo la mezzanotte arriva sempre il giorno, con la sua esplosione di colori che rischiara tutto come i fuochi d’artificio sul cielo di Torino. E il sipario può rimanere alzato.



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