Torino ricorda Umberto Agnelli
Un anno senza gli Agnelli. Il 27 maggio del 2004 stroncato da un male fulmineo moriva Umberto Agnelli, da un anno e mezzo alla guida della Fiat dopo la scomparsa dell’Avvocato. In questi 12 mesi le vicende contrastate del Lingotto hanno fatto sentire fortemente la mancanza di un Agnelli al timone. Lo conferma il figlio di Umberto, Andrea: “Il suo esempio di dedizione al lavoro, di coerenza e di serietà ci guida ogni giorno”. Nel santuario della Consolata, a Torino, c’erano tutti. Da Luca Cordero di Montezemolo a Marchionne per citare i top manager della Fiat, le vedove donna Marella e donna Allegra, i nipoti John e Lapo Elkann, c’era la Juventus al gran completo, c’erano le autorità, ma soprattutto c’era la gente, gli operai, i pensionati, gli anziani della Fiat, quelle generazioni di lavoratori – perlopiù immigrati dal Sud – che hanno lavorato per anni per la più grande azienda italiana. Tutti lo hanno ribadito: solo guardando all’esempio dell’impegno, alla volontà dei fratelli Gianni e Umberto Agnelli che la Fiat può superare le difficoltà attuali.