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10 febbraio 2006

Torino 2006: il gran giorno è arrivato

“Mi prenderò la polmonite, ma debbo viaggiare coi finestrini aperti per vedere quant’è bella Torino…”. Lo dice anche la signora Franca Ciampi: oggi Torino è proprio bella. Ci si è messo anche il sole a far brillare la città, restituendole il suo fascino aristocratico. Torino oggi è in festa ancora una volta dietro la fiaccola olimpica, che questa sera accende il braciere dei ventesimi Giochi Olimpici invernali. Ieri sera i torinesi han tirato tardi per seguire gli ultimi tedofori, guidati da Fabio Capello, allenatore della Juve. Ma stamattina alle 6 c’era già gran folla a Superga per salutare il primo tedoforo, Urbano Cairo, presidente del Toro. E così via per tutta la giornata. Alla fine – secondo stime approssimative degli organizzatori – saranno circa 300mila i torinesi che avranno accompagnato la torcia olimpica per le vie della città. “Oggi sono proprio orgogliosissimo di essere sindaco…” confida Sergio Chiamparino Gli occhi del mondo intero sono puntati su Torino; in giro per il centro ci sono televisioni dai cinque continenti. La Nbc americana trasmette ogni giorno 16 ore di programmi su Torino 2006, 3 ore in diretta da piazza San Carlo. E in città sono arrivati praticamente tutti i 140 capi di stato e di governo che partecipano stasera alla cerimonia inaugurale che sarà seguita in tutto il mondo. Il presidente Ciampi, che farà da padrone di casa, ieri ha incontrato gli atleti e stamattina ha visitato il rinnovato Museo Egizio. Per i prossimi 15 giorni, dal cielo e dalla terra, Torino sarà sotto stretta osservazione. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, per garantire che niente turbi lo svolgimento delle Olimpiadi, ha messo in campo 15 mila uomini e sistemi avanzati di controllo aereo e satellitare. “No fly zone” per un raggio di 9 km a partire dal centro di Torino e fino a 8 mila metri di altezza. A difesa dei cieli i nuovi Caccia Eurofighter, gli F16 e gli elicotteri del 15° stormo specifici per le intercettazioni in volo. A terra sono al lavoro i Vigili del Fuoco, impegnati nelle bonifiche degli impianti sportivi. Polizia e Carabinieri passano al setaccio con controlli sulle piste, perquisizioni e screening anche sulle attrezzature sciistiche e sulla gran mole di persone in arrivo a Torino. Solo tra gli addetti ai lavori sono previste 40 mila presenze. Nella riunione presieduta dal ministro Pisanu con i vertici delle nostre forze dell’ordine e dell’intelligence sono emerse due preoccupazioni: per le minacce di anarchici e no global e per le proteste del mondo islamico dopo il caso delle vignette satiriche. Tanto viene ritenuto poco probabile un attacco terroristico organizzato di matrice islamica, quanto si teme una contestazione violenta da parte di antagonisti, centri sociali, anarco insurrezionalisti. Per gli esperti dell’antiterrorismo la minaccia sarà più alta il 17, 18, 19 febbraio quando convergeranno su Torino – per un ritrovo di tre giorni – gruppi eversivi provenienti dall’Italia, dalla Grecia e dalla Spagna.



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