Polemiche sull’antisemitismo a Palazzo Nuovo
La contestazione al viceambasciatore d’Israele e a una docente, Daniela Santus, invitati in ateneo; l’intervista di uno studente di veterinaria che ad un quotidiano di Tel Aviv ha denunciato che molti studenti ebrei nascondono la propria identità per il clima di antisemitismo; l’erezione di un muro simbolico al centro del palazzo delle facoltà umanistiche per contestare le scelte del governo Sharon. Cosa sta succedendo all’Università di Torino dove insegnarono Norberto Bobbio e Primo Levi? In molti se lo chiedono in questi giorni di polemiche. Dopo le denunce dei giorni scorsi di un’insegnante e di uno studente che hanno parlato di intolleranza, l’episodio che maggiormente ha suscitato scalpore è il muro che gli studenti del Collettivo Autonomo di Palazzo Nuovo hanno innalzato per protestare contro quello di Sharon in Cisgiordania: nulla a che vedere con l’antisemitismo, spiegano, solo la contestazione a scelte discriminatorie del governo di Gerusalemme. Il rettore Ezio Pellizzetti cerca di spiegare la situazione: “La nostra università ha sempre puntato sul dialogo e sulla libera espressione del pensiero e continuerà su questa strada”. Lunedì il rettore incontrerà il rappresentante della comunità ebraica torinese in segno di distensione e di dialogo.