Fiat: nel primo trimestre migliorano i conti ma restano i problemi
Se la Fiat non facesse auto, sarebbe un’azienda floridissima. I risultati dei primi tre mesi di questo 2005 infatti confermano per tutto il Gruppo il raggiungimento degli obiettivi del piano Marchionne con un utile di 293 milioni di euro, grazie anche ai proventi derivanti dall’accordo con General Motors. Accantonato il 2004, ultimo anno di perdita, la Fiat conferma l’obiettivo del risanamento, anche se il settore auto ha fatto registrato un calo del fatturato del 2,4% con una perdita di 129 milioni di euro. Il consiglio d’amministrazione di oggi al Lingotto ha esaminato i conti del primo trimestre e ha anche convocato l’assemblea degli azionisti per il 23 giugno prossimo. La prima convocazione era stata annullata in attesa della definizione del prestito che le banche hanno diritto di trasformare in azioni. Oltre ad approvare il bilancio 2004, l’assemblea sarà chiamata ad approvare l’ampliamento del consiglio d’amministrazione da 11 a 14 membri con l’importante ingresso dei rappresentanti degli istituti bancari nella gestione del più importante gruppo industriale italiano. E sul futuro? Marchionne in collegamento via computer con gli analisti finanziari ha detto di guardare con particolare interesse alla Cina e all’India. Duro il giudizio sulla Fiat del ministro del welfare Roberto Maroni: “Quando si fanno prodotti che non si vendono, prima o poi i nodi vengono al pettine”. Il ministro ha infatti osservato che “c’è stata una diminuzione delle vendite di auto in Europa, ma la quota che Fiat ha perso è stata superiore e quindi vuol dire che non è in grado di competere”. “Se voglio un’auto – ha spiegato – guardo quella che mi piace di più e il suo costo. Per questo dico che quello della Fiat è un problema di prodotto”. In serata infine una telefonata fra il presidente Luca Cordero di Montezemolo e il ministro Maroni è servita a ridimensionare la polemica.