Muratore invalido per infortunio uccide moglie, dopo litigio
Al termine di un litigio notturno ha ucciso la moglie a coltellate. È il dramma familiare che si è verificato la scorsa notte ad Omegna, in un condominio di via Montegrappa nella frazione Crusinallo. L’uomo, che pare soffra di disturbi psichici, è stato arrestato subito dopo l’accoltellamento. Non ha ancora confessato, ma i Carabinieri non sembrano avere dubbi sulle sue responsabilità e lo hanno fermato per omicidio e rinchiuso nelle carceri di Verbania. La vittima è Silvia Dragna, 40 anni, casalinga, sposata con Antonino Sidoti, coetaneo, entrambi sono originari della provincia di Palermo. Il delitto non ha avuto testimoni. L’autopsia, fissata per domani pomeriggio, chiarirà con quante coltellate (sicuramente almeno sette) è stata uccisa la donna, madre di un bambino di 6 anni e di due ragazze, rispettivamente di 11 e di 16 anni. La famiglia abitava in un appartamento al piano terra acquistato da poco tempo e nel quale si era trasferita da Trobaso (Verbania) solo da due settimane. Il dramma si è consumato poco dopo le due e trenta. È stata la ragazza di 16 anni, apprendista parrucchiera, a trovare la madre agonizzante e a dare l’allarme, telefonando al 112. Una pattuglia dei Carabinieri di Omegna che si trovava nei pressi dell’abitazione è subito accorsa. I militari hanno trovato Silvia Dragna riversa in un fiume di sangue, in pigiama, ai piedi del letto. Pochi istanti dopo l’arrivo dei militari, il marito è uscito dalla cucina e si è consegnato loro: appariva come inebetito. Antonino Sidoti ha una pensione da invalido dopo un infortunio avvenuto in Svizzera dove lavorava come muratore. È stato sentito nel pomeriggio dal sostituto procuratore di Verbania, Nicola Mezzina, ma è apparso in stato confusionale.