Doping: tennista condannato, prima sentenza a Torino
È un tennista il primo sportivo italiano ad essere condannato da un tribunale per violazione della nuova legge sul doping. A Roberto Melchiorre, torinese, trovato positivo dopo una competizione nel 2002, sono stati inflitti quattro mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa oggi dal giudice Giacomo Stalla, che ha disposto, per l’atleta, anche una multa di duemila euro e l’interdizione perpetua dagli uffici direttivi del Coni e di qualsiasi società sportiva ufficiale. La pena, comunque, è stata sospesa. Per Melchiorre fu fatale il test compiuto il 23 giugno 2002 a Imola (Bologna) in occasione dei campionati italiani a squadre di serie B2 cui partecipava con il suo club, il piemontese “Vittoria”. Il responso del laboratorio di Barcellona fu “metabolita di cocaina”. Davanti ai magistrati, Melchiorre – il quale aveva vinto entrambi i match che era stato chiamato a disputare – disse, in primo luogo, di essere stato “preso alla sprovvista”, in quanto i controlli, nel tennis, sono un fatto assolutamente eccezionale. Quanto alla polvere bianca, raccontò di averla presa qualche giorno prima delle gare, nel corso di una notte brava. Ma contro di lui ha pesato il parere del consulenza tecnico interpellato dal magistrato Raffaele Guariniello.