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03 maggio 2005

Profanata tomba nel Canavese

Nadia Betassa era una delle donne più belle del Canavese. Alta, bionda, occhi azzurri. Un male terribile se l’era portata via 15 anni fa, alla giovane età di 45 anni. Il marito, un noto gioielliere di Pont Canavese, decise di seppellirla nel cimitero di Ronco con le cose che amava di più: l’abito più bello e i preziosi che le aveva regalato. Per anni nella Valle Soana, provincia di Torino, su ai piedi del Gran Paradiso, si era favoleggiato di quella sepoltura, ma quel che è successo l’altra notte ha dell’incredibile. Tre balordi si sono introdotti nel camposanto, hanno profanato la tomba e si son portati via gli anelli che portava in quasi tutte le dita, un girocollo, una spilla, orecchini e bracciali: valore del bottino circa 10mila euro. Poi sono fuggiti facendo perdere le tracce. A fare la tragica scoperta un’anziana di questo paesino di 400 anime che terrorizzata ha visto il loculo sfondato e la bara aperta. Sotto choc il marito, Mario Faletti, 53 anni, che non si è più risposato dopo la tragica scomparsa della bella moglie: “Non avrei mai pensato che si potesse arrivare a tanto per una manciata di ori” ripete il gioielliere. La Procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta per furto aggravato, violazione di sepolcro e vilipendio di cadavere. Le ricerche dei Carabinieri finora non hanno dato esito, ma è convinzione degli inquirenti che si tratti di qualche balordo del posto.



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