Nominato segretario di Stato per la seconda volta, dopo quasi 14 anni. È quanto accaduto oggi al cardinale Angelo Sodano, che Benedetto XVI ha voluto “nominare” segretario di Stato. Una nomina e non una “conferma”, come avvenuto a tutti gli altri incarichi di curia, a voler dare un significato di maggior prestigio alla decisione. Che assume un valore ancora più particolare, tenendo conto che Sodano ha passato da due anni il limite dei 75, che vuole gli alti gradi della gerarchia ecclesiastica andare “in pensione”. A meno di una decisione diversa del Papa, come avvenuto appunto oggi. Il primo dicembre 1990, Sodano era stato nominato pro-segretario di Stato da Giovanni Paolo II, che lo aveva poi creato cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1991, e in quella data anche segretario di Stato in quanto finalmente cardinale. Vice-Decano del Collegio Cardinalizio, Sodano proviene da una famiglia rurale piemontese, che ha dato notevole contributo alla vita della Chiesa e dello Stato. Tra l’altro, il padre Giovanni, morto poco prima del Concistoro nel quale il figlio è stato creato cardinale, è stato anche Deputato al Parlamento Italiano per tre legislature, dal 1948 al 1963.

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