Guerriglia prima di Juventus-Liverpool
20 ore di massima allerta, una quarantina di minuti di guerriglia, tre auto in fiamme, alcune persone contuse, 3 tifosi arrestati, 8 denunciati e un’altra decina sui quali si sta indagando per procedere, eventualmente nelle prossime ore, all’arresto. Sono questi, il giorno dopo, i numeri di Juventus – Liverpool, a 20 anni dalla tragedia dell’Heysel. Una giornata filata via liscia fino a pochi minuti prima dell’incontro. Erano circa le 19 quando all’arrivo dei tremila supporters inglesi allo Stadio delle Alpi si è scatenato il putiferio per il tentativo di qualche centinaio di presunti tifosi juventini di venire a contatto con i britannici: poliziotti e carabinieri hanno dovuto ricorrere a parecchie cariche con lancio di lacrimogeni per disperdere i facinorosi, quindi auto in fiamme e qualche contuso. Tutto tranquillo nel dopo partita con i tifosi bianconeri mesti e tristi a lasciare in fretta lo stadio della delusione, mentre gli inglesi hanno continuato fin dopo mezzanotte a cantare e gioire, prima sugli spalti poi sulla strada per l’aeroporto. Ma c’è da chiedersi cosa sarebbe successo se i responsabili torinesi dell’ordine pubblico non avessero approntato per questo Juve-Liverpool un piano di sicurezza così accurato e imponente con migliaia di agenti impegnati, col divieto di vendere alcoolici in bar, ristoranti, pub e supermercati e con controlli severissimi fuori e dentro lo stadio.