Ghigo, sconfitta la sua continuità
Enzo Ghigo non ce l’ha fatta e, dopo due mandati consecutivi, ha perso la presidenza della Regione Piemonte. Con la sua sconfitta, il centrodestra ha ceduto agli avversari un pezzo importante del Nord, una roccaforte saldamente mantenuta per dieci anni. Sposato con l’imprenditrice Anna Casale, un figlio, Pietro, di quattordici anni, Ghigo è arrivato alla politica dalle file di Publitalia. Chiamato da Silvio Berlusconi, è stato tra i fondatori di Forza Italia in Piemonte e nel 1994 è stato eletto deputato. L’anno dopo il centrodestra lo ha scelto come candidato per la presidenza della giunta regionale del Piemonte: con un milione di voti, ha vinto contro lo sfidante del centrosinistra, l’industriale Giuseppe Pichetto. Nel 2000 ha ripetuto il successo contro Livia Turco, ministro nei governi D’Alema e Amato e, l’8 giugno dello stesso anno, è stato nominato presidente della Conferenza delle Regioni. Questa volta però il presidente, protagonista di una campagna elettorale tutta incentrata sulla continuità con i mandati precedenti, non ce l’ha fatta. Al governatore brillante e sorridente, sempre impeccabile nei suoi vestiti scuri, appassionato di sci e bicicletta, alla sua politica moderata, gli elettori hanno preferito la pacata professoressa e le sue promesse per un Piemonte più solidale e risanato nei conti pubblici. “Non mi aspettavo una sconfitta di queste dimensioni a Torino. La differenza di voti tra le due coalizioni è davvero pesante”: lo ha sottolineato il presidente uscente aggiungendo che il centrodestra ha invece vinto in tutte le altre province del Piemonte. “A Torino e provincia – ha detto ancora Ghigo – mi hanno penalizzato in modo eccessivo rispetto a quello che ho fatto in questi anni. Ma, si sa, la riconoscenza non è un sentimento comune in politica”.