Qualcuno lo definisce effetto-Olimpiadi: un fatto è certo, Torino ha raddoppiato le presenze turistiche nelle festività pasquali, passando da seimila a dodicimila unità, soddisfacendo il 65% della ricettività alberghiera cittadina, come dicono i dati della Federalberghi, se non bastassero le eloquenti code di fronte al Museo Egizio e alla Mole. A invogliare e facilitare il flusso turistico, c’è la disponibilità dei principali musei, come l’Egizio, la Galleria Sabauda, il Museo delle antichità, l’Armeria Reale, il Museo Nazionale del cinema, la Galleria d’arte moderna, i Castelli di Agliè e Racconigi, a pochi chilometri, tutti aperti. Divise a metà tra italiani e stranieri, le presenze turistiche, con qualche sorpresa, come l’insospettato numero di americani, a rivaleggiare con i turisti provenienti dall’Europa. Forse sono stati avvisati dei consistenti ritocchi di abbellimento delle piazze San Carlo, Vittorio Veneto e Carignano, ma contano anche le iniziative come la rassegna internazionale “Piccoli artisti” del Suzuki Method, che ha richiamato oltre tremila persone, così come, probabilmente, le immagini televisive della Torino olimpica, diffuse in tutto il mondo dai network televisivi che hanno contribuito a fare conoscere le bellezze cittadine.

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