Assalto western a furgone portavalori sulla Aosta-Torino
Ore 22, autostrada Aosta – Torino, nei pressi di Ivrea. Una scena da film, solo che protagonisti non sono Bradd Pitt, George Clooney, Nicholas Cage, ma ignoti banditi spietati e super organizzati. Un tir stringe il furgone portavalori contro il guardrail, due auto arrivano alle spalle e bloccano il mezzo blindato. Una terza vettura si ferma una cinquantina di metri prima e ferma il traffico versando secchielli di chiodi e taniche di benzina sul manto autostradale. Dalle auto scendono una decina di malviventi a volto coperto e armati di kalashnikov, sparano all’impazzata verso i tre vigilantes che sono sul portavalori, mentre un complice con la fiamma ossidrica tenta di aprire un varco nel mezzo blindato per poter portar via i sacchi contenenti circa un milione di euro. Ma accade l’imprevisto. Una delle guardie giurate riesce a dare l’allarme e sul posto arriva una pattuglia dei Carabinieri. I banditi, vista la malaparata, tagliano la rete di recinzione dell’autostrada e fuggono a piedi per i boschi. La fiamma ossidrica accesa provoca l’incendio del furgone e di tutte le auto usate per il colpo. Insieme alle lamiere però bruciano anche le banconote: 700mila euro in fumo, cioè un miliardo e mezzo di vecchie lire bruciato, in cenere. Solo una guardia giurata ferita, in modo lieve, colpita da una scheggia ad un braccio. Da ieri sera è caccia all’uomo in tutto il nord Italia. Pochi minuti dopo il colpo nel torinese viene fermato un giostraio di Asti che non si è fermato ad un posto di blocco: aveva gli abiti intrisi di benzina e non ha saputo fornire spiegazioni al suo strano comportamento. Polizia e Carabinieri stanno vagliando la sua posizione. L’organizzazione, la dinamica e le armi usate fanno pensare che si tratti della stessa banda che nel giugno scorso mise a segno un colpo analogo sempre nella stessa zona, bottino 225mila euro, e prima ancora, nel novembre 2003, un altro a Lombardore che fruttò un milione di euro. Tre colpi in un anno e mezzo in un raggio di pochi chilometri: davvero non può essere una coincidenza.