Bracciante agricolo ucciso e gettato in un pozzo
Il cadavere di un bracciante agricolo, Giuseppe La Rocca, 45 anni, è stato trovato stamani in un pozzo nella campagna di Sezzadio, tra Acqui e Alessandria. L’uomo è stato stordito con una botta alla testa e accoltellato e il suo corpo, legato a mani e piedi, è stato gettato nel pozzo. Del delitto è sospettato il figlio dell’imprenditore agricolo per cui la vittima lavorava: Stefano Fanelli, 32 anni, abitante a Genova, manovale, arrestato oggi dai Carabinieri con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo di La Rocca, originario di Giffone (Reggio Calabria) e residente a Sezzadio, è stato trovato in un pozzo artesiano profondo una quindicina di metri. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli investigatori, alcuni giorni fa la vittima e Fanelli stavano lavorando assieme alla posa di una recinzione attorno al pozzo. I due avrebbero litigato e il figlio dell’agricoltore avrebbe prima colpito con un bastone o un attrezzo agricolo La Rocca al capo, ferendolo poi mortalmente a coltellate.