13 DICEMBRE 2008 – Muore Umberto Granaglia, campione di bocce.
Quando si dice avere un pallino in testa. Umberto Granaglia, uno dei più forti e noti giocatori di bocce del mondo, con quel pallino ci era nato, a Venaria Reale il 20 maggio 1931.
A soli cinque anni, infatti, aveva preso in mano il suo primo paio di bocce e da allora non si era più fermato. Era stato notato da Beppe Carrera, altro grande campione, durante un torneo di categoria B, che aveva poi vinto, a soli sedici anni; anni dopo giocherà proprio con Carrera nella squadra dell’Avvenire San Paolo.
Nel 1957 Umberto Granaglia sarà il protagonista indiscusso della prima vittoria italiana nel Campionato del Mondo di quadrette disputato in Francia nell’arena dei tori di Beziers. La squadra italiana riesce a sconfiggere in finale proprio i padroni di casa, fino ad allora sempre vincenti. Negli anni ’60 e ’70 Granaglia milita nella squadra torinese Pianelli e Traversa a cui capo era Cesare Pianelli, fratello di Orfeo che allora era presidente del Torino Calcio. Passerà poi in altre formazioni importanti come la Rivodorese e la Lancia Torino dove rimarrà fino al 1991, anno in cui darà l’addio alle competizioni.
In Francia è noto con l’appellativo Le Roi, il Re. In Italia è soprannominato Il Maestro, Il Campionissimo, ma per gli amici è rimasto semplicemente Berto. I cugini d’oltralpe della Confédération mondiale des sport de boules, nel 2001 l’hanno nominato “Giocatore del XX secolo”.
Il suo palmares è invidiabile: 13 Campionati del Mondo, 12 Campionati Europei e 46 Campionati Italiani con il record di presenze in Nazionale.
Umberto Granaglia è ricordato per la semplicità e l’efficacia del suo gesto atletico. Dotato di grande carisma, era molto esigente con i compagni di squadra, ma il suo stile di gioco era apprezzato per eleganza e precisione.
Negli anni ’90 si era ritirato a Buttigliera Alta, dove è deceduto a 77 anni per complicazioni cardiache.