Rapimento Sgrena: mezzo milione di persone in corteo a Roma
Saluta e ringrazia. E cammina: col suo passo da montanaro camminerà per tre ore. Con al fianco, instancabile, la moglie. Franco e Antonietta, i genitori di Giuliana Sgrena sono i protagonisti della grande manifestazione di Roma per la liberazione della giornalista del Manifesto rapita a Baghdad il 4 febbraio scorso. E con loro, il marito di Giuliana, Pier Scolari. Una risposta straordinaria, al di là di ogni più rosea aspettativa. Almeno mezzo milione di persone. È il popolo della pace, venuto con treni e pullmann da tutta Italia per chiedere che “La pace venga liberata”. Se Giuliana potesse sapere, potesse vedere, forse resterebbe incredula anche lei, per tanta solidarietà, tanta partecipazione. L’appello dei giornalisti del Manifesto insomma non è caduto nel vuoto . E sono proprio loro, i colleghi dell’inviata rapita in Iraq, ad aprire il corteo. “Chiediamo la sua liberazione e quella di tutti gli altri giornalisti” dice il direttore Gabriele Polo. “La mia vita dipende da voi”, aveva gridato, nel drammatico filmato Giuliana: il nemico più insidioso, l’indifferenza, è stato battuto, l’invito è stato raccolto. Ad invadere il centro di Roma sono movimenti, associazioni, i rappresentanti della comunità islamica, partiti e sindacati, a cominciare da quello dei giornalisti. In un mare di bandiere arcobaleno e di cartelli che riproducono il volto della giornalista. Tutti chiedono libertà e pace, dicono basta alla morte e al terrore e sono solidali con quei due genitori piemontesi che camminano orgogliosi, un po’ spauriti, stupiti di tanto affetto per la loro figlia.