Manifestanti Greenpeace bloccano treno a Chivasso
Sono gli striscioni, srotolati, sui binari della stazione di Chivasso, alle porte di Torino, a spiegare il perché di una protesta improvvisa scoppiata in Piemonte la notte scorsa. Recitano “No ai trasporti nucleari” e “Basta veleni in circolazione” e si riferiscono ai treni carichi di scorte radioattive che dall’Italia partono regolarmente verso l’estero. La notte scorsa un convoglio partito da Saluggia nel Vercellese carico di materiale nucleare e diretto all’impianto di Sellafield in Gran Bretagna è stato bloccato da una trentina di attivisti di Greenpeace, italiani e stranieri. Gli organizzatori del blocco si sono incatenati a un furgone fermo lungo i binari. In mattinata il treno è stato poi spostato alla stazione di Chivasso in attesa che venga presa una decisione su un nuovo possibile orario di partenza. Al primo blocco, nel giro di poche ore, ne sono seguiti altri due all’alba e sempre nel Torinese, uno a Santhià e uno a Brandizzo. In questi casi gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione con fumogeni e corde per appendersi ad un ponte ferroviario. “Sono trasporti pericolosissimi” spiegano i manifestanti “e quello di questa notte avrebbe dovuto essere l’ultimo, ma un nuovo decreto del ministro Marzano ha autorizzato il trasporto all’estero di altre 235 tonnellate di scorie radioattive stoccate a Trino Vercellese”.