Fiat: accordo con Gm, 2 mld dollari per guardare avanti
Doveva essere la grande svolta dell’auto europea, il grande accordo industriale che saldava il vecchio al nuovo continente quello siglato il 13 marzo del 2000 da Fiat e Gm. Cosa ne resta dopo l’annuncio di questa sera? Poco o nulla, anche dal punto di vista industriale; le due grandi joint venture, Powertrain e Purchasing, la prima destinata a produrre componenti, motori e cambi, la seconda a centralizzare gli acquisti vengono sciolte, salvando solo lo stabilimento polacco di Bielsko Biala dove vengono prodotti i motori diesel Multijet 1300 ed il cui 50% verrà acquistato da General Motors. Per Fiat giunge il momento di camminare da sola, in attesa di definire possibili nuove alleanze. E a confortare gli uomini del Lingotto giungono i dati sulle auto più vendute nel 2004: Punto e nuova Panda guidano la classifica, e sono i soli modelli a superare, abbondantemente, le 100.000 unità ciascuna. La Fiat incassa due miliardi di dollari che le consentono di “guardare avanti” e torna tutta italiana. Sergio Marchionne chiude la dura partita con General Motors sull’opzione “put” e porta a casa un accordo che Torino e il Paese giudicano, all’unisono, positivo. Un’intesa che non risolve i problemi, ma – sottolinea il presidente, Luca Cordero di Montezemolo – permette di tornare a concentrarsi sulla questione del rilancio di Fiat Auto. Montezemolo ha ricevuto una telefonata del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: “È molto soddisfatto. Mi ha ripetuto che ha il massimo rispetto per la Fiat e lo stesso mi hanno detto i ministri Maroni, Siniscalco e Marzano. Con il governo c’è un’assoluta chiarezza di rapporti, di dialogo e di rispetto fra le parti”.